Slovenia. Vino straordinario a un prezzo d’amico
Oggi voglio portarvi con me in Slovenia, cuore verde dell’Europa, terra di draghi, folklore e leggenda, ma anche di vini e che vini.
Ultimo weekend di Settembre, regione del Collio, ad ovest della Slovenia, proprio al confine con il Friuli Venezia Giulia. In lingua slovena la regione si chiama Brda ed è il cuore pulsante dell’attività vinicola di questo paese. Il paesaggio toglie il fiato, i vigneti si perdono a vista d’occhio tra le verdissime colline e all’orizzonte si scorgono le cime innevate delle Alpi orientali. In ogni casa si produce vino, la gente è cordiale, schietta e molto ospitale, nonostante sia andato a visitare cantine proprio nel duro periodo di vendemmia sono stato accolto con grande calore.
Il lunedì pomeriggio sono stato ospite della famiglia Kristancic, proprietari delle cantine Movia, Signori indiscussi di questa zona. Aleš Kristancic e sua moglie Vešna rappresentano un punto di riferimento per il mondo del vino naturale a livello internazionale. La storia di questa cantina ha origini antiche, ma quello che ha fatto Aleš con il suo carisma e le sue enormi mani è stato far conoscere la tradizione del vino sloveno in tutto il mondo. L’energia di questo “omone” è contagiosa ed espressa palesemente nei suoi vini. Sono stato accolto in famiglia come un amico di vecchia data, c’è stato tempo di parlare di tecnicismi visitando la cantina, di bere in compagnia, di mangiare divinamente e persino di ballare sui tavoli e cantare al karaoke. La cosa che mi ha colpito di più di questa esperienza è lo straordinario connubio tra la sua infinita esperienza di vero agricoltore, la sua grande capacità manageriale e la sua positiva pazzia che lo rende davvero unico.
Martedì mattina mi sono recato più a sud, nel Carso, un paesaggio selvaggio dal fondo roccioso influenzato dalla vicinanza del mare. Ad ospitarmi questa volta è stato Branko Čotar, che con suo figlio Vasja gestisce un’altra cantina di grande tradizione. Branko ha la flemma di chi sa aspettare che la polvere si depositi perbene sulle bottiglie. Sotto i baffoni bianchi ha l’esperienza di chi sa coltivare la vite ma anche lo spirito di colui che ama berlo il vino… non solo farlo. Il vino targato Čotar rappresenta un’altra grande “bandiera” della regione e la sua casa, in mezzo alle vigne, sembra raccontata da un grande scrittore, con parole semplici ma di grande profondità.
Tornato al Pippo ero talmente entusiasta che ho deciso di organizzare una degustazione improntata sui vini Sloveni, qualche etichetta l’ho acquistata in loco e altre le ho ordinate dall’Italia provenienti da un’altra splendida realtà slovena: Slavček. In particolare, i fortunati che sono riusciti a prenotarsi hanno assaggiato:
– Selezione di salumi accompagnati da Metodo Classico Viktorija (Ribolla gialla, Riesling Italico) di Slavček e da Gredič (Tocai friulano) Movia.
– Risotto ai funghi porcini con Malvazija di Čotar in magnum.
– Degustazione di formaggi con Veliko (Ribolla gialla, Pinot grigio, Sauvignon) Movia, Merlot Slavček (tra i formaggi la chicca è stata di sicuro lo Jamar, affinato in grotte carsiche, acquistato direttamente in Slovenia dall’unico produttore al mondo)
– Dolce al cucchiaio
Infine, per i più temerari ho “sboccato” un paio di bottiglie di Puro Movia, il leggendario spumante a testa in giù.
Sono vini unici, equilibrati e mai banali, sono fatti con l’esperienza di chi fa vino naturale da sempre per cultura e non solo perché è una moda. Sono vini che hanno prezzi accessibili e nella loro complessità sono godibili a tutti. Potrei stare ore a parlare di ogni etichetta bevuta da Movia e da Čotar, di sicuro diventerei molto noioso, per questo vi invito ad assaggiarli. Non avete bisogno di andare fino in Slovenia, li abbiamo al Pippo.
Pol